Il pensiero filosofico nel karate

6 Ottobre 2025 in Religione e società
LucaPknightOpera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento

di Duccio Cinquini

Il karate oggi è praticato da milioni di persone in decine di paesi di tutto il mondo: tra chi cerca un sistema onnicomprensivo che possa fungere da guida spirituale per migliorare la propria vita, chi vi si approccia per sperimentare l’adrenalina di un combattimento e chi è interessato all’aspetto sportivo, i praticanti sono spinti da vari motivi a intraprendere la “via della mano vuota”. Se si pensa al karate, quella che verrà alla mente sarà probabilmente l’immagine romanticizzata di un individuo che, come un guerriero feudale, un samurai, alterna momenti di sforzo fisico finalizzato ad affinare la propria tecnica fino alla perfezione a sessioni di meditazione in silenzio per liberare la mente e raggiungere uno stato di illuminazione. Cercando anche di dare una spiegazione alla diffusione di questa immagine, con il presente elaborato si intende dapprima illustrare il processo che ha portato all’inclusione di un sistema di pensiero filosofico nel karate, introducendo innanzitutto la storia di questa arte marziale, e in seguito si vuole esporre il contenuto di tale sistema.

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Donne, sacrificio e memoria nazionale: il caso del santuario Yasukuni

29 Settembre 2025 in Religione e società, Shintō

di Sara Campello

Il santuario Yasukuni, situato nel cuore pulsante della città di Tōkyō e proprio accanto al Palazzo Imperiale, è tutt’ora al centro di numerose controversie nazionali e internazionali, legate al passato belligerante e imperialista del Giappone, nascoste però in piena vista nell’immagine che lo stesso santuario crea e vende di sé, di delicata caducità e dedita riverenza alle anime dei soldati caduti “sacrificandosi per la nazione”. Passano, quindi, inosservate le modalità in cui il santuario Yasukuni e il museo Yūshūkan, attraverso le loro pratiche e i loro spazi, creano una rappresentazione ideale di femminilità a servizio della nazione. Lo scopo della mia tesina è, infatti, delineare i ruoli di genere e i comportamenti di femminilità egemonica promossi dal santuario per mantenere vivo il mito del kokutai, attraverso l’analisi della pratica delle hanayome ningyō (“bambole-sposa”), dell’arte statuaria del museo Yūshūkan e della consacrazione a divinità delle Himeyuri gakutotai, un gruppo di giovani infermiere militari di Okinawa.

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Chiesa dell’Unificazione, Partito Liberal Democratico e politiche anti-LGBTQ+

22 Settembre 2025 in Nuove religioni, Religione e società
https://mainichi.jp/english/articles/20241010/p2a/00m/0na/019000c/

di Matilda Nardoni

L’8 luglio 2022, l’ex Primo ministro giapponese Abe Shinzō è stato assassinato da Yamagami Tetsuya, portando alla luce i legami tra Partito Liberal Democratico (LDP) e la Chiesa dell’Unificazione (UC), movimento religioso fondato nel 1954 da Sun Myung Moon in Corea del Sud. In particolare, lo studio analizza l’influenza esercitata dal movimento religioso nella sfera politica nello ostacolare politiche pro-LGBTQ+. Dopo una panoramica sui principi dottrinali della Chiesa dell’Unificazione e sui suoi valori di stampo etero-cis-normativo, la ricerca esamina la collaborazione storica con l’LDP. Tale alleanza si è consolidata grazie a un sistema di supporto reciproco: il partito avrebbe garantito protezione da numerose accuse legali rivolte alla Chiesa in cambio di sostegno elettorale. Data la convergenza ideologica tra UC e LDP, fondata sulla difesa del modello di famiglia tradizionale, ci sono stati casi di documentata collaborazione per impedire disegni di legge a favore della comunità LGBTQ+. L’analisi, basata su fonti accademiche e giornalistiche, mette in luce il nesso tra religioni e politica, riflettendo sulle interpretazioni legali degli articoli 20 e 89 della Costituzione, e sul futuro dei diritti LGBTQ+ in Giappone.

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Dentro la mente dei fedeli: cosa c’è dietro la fede assoluta in Aum Shinrikyō?

15 Settembre 2025 in Nuove religioni, Religione e società
https://www.japantimes.co.jp/news/2025/07/22/japan/aum-shinrikyo-son/

di Stella Curi

Il 20 marzo 1995 segna una delle pagine più cupe nella storia recente del Giappone: il gruppo religioso Aum Shinrikyō organizza un attacco con il gas sarin nella metropolitana di Tōkyō. Questo atto terroristico, che provocò la morte di tredici persone e causò oltre seimila feriti, sconvolse profondamente la nazione per la sua brutalità. Considerato uno dei paesi più sicuri al mondo, il Giappone si ritrovò improvvisamente vulnerabile, colpito da un nemico interno.
Tuttavia, questo tragico evento fu solo l’ultimo di una lunga serie di crimini orchestrati da Asahara Shōkō, il carismatico e controverso leader del movimento, insieme ai suoi fedeli seguaci.
Ma cosa spinse questi individui a unirsi ad Aum e cosa li portò a rimanere anche quando la vera natura dell’organizzazione venne alla luce? Quali fattori spinsero i fedeli a considerare Asahara come un guru e a seguire i suoi insegnamenti, anche quando questi sfioravano l’assurdo?
In questo elaborato mi propongo di rispondere a tali quesiti, tenendo in considerazione la situazione socioeconomica del Giappone, dal momento della fondazione del gruppo fino al giorno dell’attentato.

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