di Riccardo Mazzi

L’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995 ad opera del movimento religioso Aum Shinrikyō ha determinato, oltre a un momento di profonda crisi e di tensione nella società giapponese del dopoguerra, anche un progressivo abbandono della religione (intesa in maniera più convenzionale) a favore del più generico concetto di “spiritualità”. Verso la fine del secolo scorso si è verificato un vero e proprio boom commerciale e mediatico che ha portato gli studiosi delle religioni a riflettere ancora una volta sulla secolarizzazione, sulla fluidità delle tendenze popolari di maggior successo e sul ruolo che esse assumono in relazione alle esigenze e alle domande del proprio pubblico. Tramite le figure dei guaritori spirituali presentate da Ioannis Gaitanidis, con il presente lavoro si è cercato, dopo essersi soffermati sulle cause, i motivi e la retorica della Nuova Spiritualità, di riflettere anche sui processi di tipo orientalista e auto-orientalista entrati a far parte della logica comune del panorama sempre più globalizzato e internazionale della nuova religiosità giapponese.

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