“Evil-cults”: la rappresentazione dei movimenti religiosi nella serie videoludica giapponese Ryū ga gotoku

26 Febbraio 2024 in Nuove religioni, Religione e società

di Laura D’Osualdo

L’attacco di gas sarin perpetrato da Aum Shinrikyō ha causato una rottura nell’immaginario giapponese fra religioni istituzionalizzate, ritenute “autentiche” e “innocue”, e nuovi movimenti religiosi, denominati karuto (“sette”) dai media e ritenuti “devianti” e “pericolosi”. I karuto risultano così essere gruppi di fanatici guidati da un leader malvagio, interessato a soldi e potere, che manipola attraverso pratiche come il “lavaggio del cervello” i suoi seguaci, mere vittime innocenti, per raggiungere loschi scopi personali. Jolyon Baraka Thomas ha individuato come all’interno delle narrazioni presenti nei media manga e anime pubblicate negli anni successivi all’attacco sia presente il tropo degli “evil-cults”, basato sull’immagine dei karuto proposta dai media. Questo elaborato esaminerà le modalità di raffigurazione del gruppo religioso fittizio Munanchohepetonasu all’interno della serie videoludica Ryū ga gotoku, considerandolo come un esempio del tropo “evil cults” e, pertanto, aderente al pensiero dominante in Giappone che vede i movimenti religiosi come potenzialmente pericolosi.

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Il ruolo della religione nei videogiochi giapponesi

12 Dicembre 2022 in Religione e società

di Nicolò Rovegno

Questo elaborato si pone l’obiettivo di ricercare un approccio metodologico all’analisi di tematiche religiose nei videogiochi, in particolare giapponesi, attraverso la presentazione del framework proposto da Richard Ferdig. A tale proposito verranno presi in considerazione interventi di studiosi legati sia ai game studies che ai religion studies, allo scopo di analizzare i diversi ruoli che la religione può ricoprire in ambito videoludico, sia dal punto di vista “game immanent”, legato cioè a personaggi e situazioni interne al gioco stesso, che “actor centered”, implicando quindi il giocatore e la sua reazione a tali tematiche religiose. Lo studio tratterà anche la rappresentazione delle implicazioni religiose in concetti ricorrenti in ambito videoludico, quali moralità e libero arbitrio.

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Shintō ed ecologia: rapporto effettivo o greenwashing?

5 Dicembre 2022 in Shintō

di Michele Rigodanzo

Una credenza comune nell’area euro-americana vuole che il Giappone sia un luogo dove gli abitanti vivono in armonia con la natura, anche grazie all’influenza dello Shintō. Partendo dal famoso articolo The Historical Roots of Our Ecological di Lynn White e dopo un’accurata ricerca bibliografica utilizzando come testo di riferimento Sacred Forests, Sacred Nation: The Shinto Environmentalist Paradigm and the Rediscovery of ‘Chinju No Mori’ di Aike P. Rots, ho analizzato come lo Shintō ha progressivamente enfatizzato le proprie caratteristiche ecologiche ed ambientaliste in modo da ricavarsi una nuova identità di religione di pace e armonia dell’uomo con la natura. L’elaborato si concentra sull’analisi del cambiamento di attitudine verso le Chinju no Mori (foreste sacre), arrivando alla conclusione che la visione dello Shintō e di conseguenza del Giappone come intrinsecamente ambientalisti sia problematica, dato che il Giappone è uno dei paesi con più alto debito ecologico e lo Shintō ha solo di recente “riscoperto” l’ambientalismo come strumento di costruzione di comunità e di nuove narrazioni sul proprio conto.

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Il fascino di Aum Shinrikyō: le motivazioni che spinsero i fedeli a unirsi al movimento

28 Novembre 2022 in Nuove religioni, Religione e società

di Alessia Pinna

In seguito all’attentato alla metropolitana di Tokyo del 20 marzo 1995 ad opera del movimento religioso Aum Shinrikyō, diversi studiosi hanno prestato una maggiore attenzione alle persone facenti parte di questo movimento, analizzando le ragioni che le avevano spinte ad associarsi ad esso spesso rinunciando anche a ogni legame con le loro famiglie, la loro vita precedente al movimento e il resto della società giapponese. In questa tesina è mia intenzione analizzare le principali motivazioni che spinsero i membri di Aum Shinrikyō ad aderire al movimento, analizzando innanzitutto le principali caratteristiche comuni a molti membri, quali il loro status sociale medio-alto, il senso di alienazione da loro provato nei confronti della “normale” società giapponese e le loro necessità spirituali. Segue poi una parte di analisi della figura di Asahara Shōkō e della sua importanza nell’attirare nuovi discepoli. Nell’ultima parte mi concentro sull’analisi di alcune testimonianze di membri ed ex-membri raccolte da Murakami Haruki e Ian Reader nei loro studi relativi ad Aum Shinrikyō, tra cui le esperienze di Hayashi Ikuo e Inoue Yoshihiro, entrambe figure di rilievo all’interno del movimento e che erano stati direttamente coinvolti nell’attentato del 20 marzo 1995.

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