di Camilla Marcon

Partendo dall’articolo di Caleb Carter “Power Spots and the Charged Landscape of Shinto”, ho deciso di analizzare in questo elaborato l’impatto del fenomeno dei power spot sullo shintō e la conseguente reazione del Jinja Honchō. L’interesse per questi luoghi dai poteri rigenerativi e curativi è ancora ampiamente diffuso in Giappone anche grazie a figure come Ehara Hiroyuki e libri come Hakken! Pawāsupotto di Kiyota Masuaki. L’unione dei discorsi sui power spot e dei luoghi dei santuari shintō ha sollevato però diverse critiche da parte del NAS (National Association of Shinto Shrines), e risposte differenziate a seconda della rilevanza degli stessi santuari coinvolti. Ciò che viene analizzato in questo documento non concerne però l’impatto sociale dell’unione di tali discorsi, che ritengo possa essere analizzata più attentamente in futuro anche in ottica post pandemia da Covid 19.

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