Il fascino di Aum Shinrikyō: le motivazioni che spinsero i fedeli a unirsi al movimento

28 Novembre 2022 in Nuove religioni, Religione e società

di Alessia Pinna

In seguito all’attentato alla metropolitana di Tokyo del 20 marzo 1995 ad opera del movimento religioso Aum Shinrikyō, diversi studiosi hanno prestato una maggiore attenzione alle persone facenti parte di questo movimento, analizzando le ragioni che le avevano spinte ad associarsi ad esso spesso rinunciando anche a ogni legame con le loro famiglie, la loro vita precedente al movimento e il resto della società giapponese. In questa tesina è mia intenzione analizzare le principali motivazioni che spinsero i membri di Aum Shinrikyō ad aderire al movimento, analizzando innanzitutto le principali caratteristiche comuni a molti membri, quali il loro status sociale medio-alto, il senso di alienazione da loro provato nei confronti della “normale” società giapponese e le loro necessità spirituali. Segue poi una parte di analisi della figura di Asahara Shōkō e della sua importanza nell’attirare nuovi discepoli. Nell’ultima parte mi concentro sull’analisi di alcune testimonianze di membri ed ex-membri raccolte da Murakami Haruki e Ian Reader nei loro studi relativi ad Aum Shinrikyō, tra cui le esperienze di Hayashi Ikuo e Inoue Yoshihiro, entrambe figure di rilievo all’interno del movimento e che erano stati direttamente coinvolti nell’attentato del 20 marzo 1995.

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Morte tra passato e presente: il rito funebre alla luce della nuova ideologia dell’individuo

21 Novembre 2022 in Religione e società

di Renée Kristel Gjipalaj

Con l’avvento della cosiddetta società dei consumi, il rito funebre, in quanto espressione della società, muta di conseguenza: in questo elaborato, dunque, si andrà ad analizzare come questa variazione sia andata a influire sulla percezione che del defunto si ha all’interno del rituale.
Il funerale, facendo un confronto con il rituale funebre preindustriale, si adatta alle nuove esigenze di una realtà altamente globalizzata e commercializzata: quale sia il ruolo che in questo contesto viene ad assumere il defunto è, dunque, un riflesso di una nuova comprensione della morte, per cui vari fattori (l’aumento dell’aspettativa di vita, il processo di mercificazione che il funerale subisce o il cambiamento nel ruolo della comunità e dell’individuo nella società, ad esempio) concorrono a formare e plasmare un evento altamente individualizzato in cui il defunto diventa soggetto di un rito deputato alla sua commemorazione e celebrazione.

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Memoria e Commemorazione tra atto politico e atto religioso nel Giappone del Secondo Dopoguerra: i casi di Yasukuni e Hiroshima

7 Novembre 2022 in Religione e società

di Maia Balzanelli

Questo elaborato ha lo scopo di esplorare le motivazioni e le conseguenze politico-religiose delle modalità di commemorazione dei caduti in guerra e di celebrazione e ricostruzione della memoria storica decise dal governo giapponese post-Occupazione, alla luce degli accadimenti della Seconda Guerra Mondiale. Verrà dapprima esposta una breve analisi della commistione politico-religiosa esistente in Giappone fin dai tempi più antichi e del particolare sincretismo religioso proprio di questo paese, per passare poi ad un approfondimento di quelle che sono state alcune delle conseguenze che la Resa incondizionata, l’Occupazione alleata e alcuni importanti provvedimenti politici dello SCAP (tra cui la “Shintō Directive” del 1945 e la Costituzione del 1946), presi nei confronti del governo e della società giapponese nel suo complesso, hanno avuto sulla celebrazione e ricostruzione della memoria storica e sulle pratiche commemorative dei caduti in guerra. Alla luce di tali considerazioni e attraverso le teorie dei lieux de mémoire di Pierre Nora e del travail de mémoire di Paul Ricoeur, verranno dunque infine presentati gli esempi del Santuario di Yasukuni (Tokyo) e del Memoriale della Pace (Genbaku Dōmu) di Hiroshima, controversi in quanto si osserverà che: il primo, nonostante luogo dichiaratamente religioso, ha in realtà assunto nei secoli un significato altamente politicizzato; il secondo, nonostante luogo dichiaratamente secolare, non é però del tutto svincolato da legami con la religione e la politica.

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Analizzare la religione attraverso i videogiochi: il caso di Ghost of Tsushima

31 Ottobre 2022 in Religione e società

di Eugenio Zoli

Nel corso degli ultimi anni il mondo dei videogiochi è andato a inserirsi sempre più stabilmente nella cultura popolare, fino a diventare oggi uno dei settori economici maggiormente in espansione e giungendo persino a catturare l’interesse del mondo accademico che ha recentemente cominciato a dedicarvi studi e ricerche approfondite. Tra questi trovano posto anche molti studi che analizzano il ruolo ricoperto dalla religione in alcuni videogiochi, argomento di cui tratterà anche questo elaborato. Anche la religione, infatti, ha avuto un impatto sui videogiochi e viceversa i videogiochi hanno in parte avuto un impatto sulla religione. Gli studi che analizzano tali aspetti sono però ancora molto limitati e la ricerca riguardo questo ambito è quindi ancora piuttosto acerba.
Lo scopo di questo elaborato è quindi quello di analizzare i modi in cui gli studi religiosi e quelli relativi ai videogiochi si possano intrecciare e sovrapporre e in seguito applicare i risultati ottenuti a un caso di studio specifico costituito dal videogioco del 2020 Ghost of Tsushima, il quale, pur essendo ambientato nel Giappone del tredicesimo secolo, ha la peculiarità di essere stato sviluppato da un team statunitense e non da uno giapponese come si sarebbe potuto pensare. Per questo motivo, in questo elaborato verranno analizzati gli elementi culturali e religiosi giapponesi rappresentati all’interno del videogioco per cercare di analizzare quanto di ciò che si vede è frutto di stereotipi e quanto invece di una ricerca approfondita operata dal team di sviluppo.

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