di Maria Ronchi

All’interno del panorama del Giappone contemporaneo, profondi cambiamenti demografici e sociali stanno generando la necessità di ripensare le pratiche funerarie tradizionali e di collocazione dei defunti. Fattori come l’invecchiamento della popolazione, l’urbanizzazione, l’abbassamento del tasso di natalità, l’aumento dei divorzi e la trasformazione delle strutture famigliari tradizionali hanno portato a un crescente numero di persone prive di discendenti di linea in grado di provvedere alla cura delle tombe familiari. Di fronte alle difficoltà legate alla tumulazione tradizionale, tra cui la scelta di un luogo, la cura postuma e i costi elevati, a partire dagli anni ’90 si è assistito alla diffusione di forme alternative di sepoltura e commemorazione dei defunti, come lo shizensō (“funerale naturale”) e il jumokusō (“funerale nella foresta”).
Queste pratiche rappresentano una risposta alle nuove esigenze concrete, ideologiche, individuali e collettive del Giappone contemporaneo. Il presente elaborato punta ad esaminare quali siano le cause socioculturali, economiche e ambientali alla base della nascita e della diffusione di tali forme alternative di cura post-mortem, mettendo in evidenza come esse riflettano un cambiamento più ampio che coinvolge l’intero tessuto sociale.

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